Oggi, purtroppo, tutti i settori stanno risentendo dei rincari delle materie prime e delle bollette. Mettendo a serio rischio non solo la produzione stessa ma anche la vita di aziende che hanno fatto la storia.
E quando viene a mancare il tessuto produttivo, fatto di tante piccole e medie imprese, il paese viene a crollare. Anche il settore vinicolo oggi sta risentendo pesantemente di tutto questo. Purtroppo, però, la situazione riguarda un po’ tutti: le tante imprese di gioco d’azzardo legale sono ancora preoccupate così come i piccoli commercianti per quanto concerne la situazione.
Ad aggravare ancora di più la situazione, c’è anche la questione legata al cambiamento climatico che, in alcuni frangenti, ha fatto ritardare la vendemmia di qualche giorno.
Può sembrare una banalità ma non lo è affatto. Ecco, però, alcune soluzioni che potrebbero essere molto utili.
Le sagre e le fiere acquisiscono un ruolo fondamentale
Dopo due anni di stop forzato, nel 2022 sono ripartite le sagre e le fiere. Come si era preannunciato, praticamente ogni tipo di sagra, da Nord a Sud passando per il Centro, sta avendo il pienone. Una vera e propria boccata di ossigeno per un settore che è il fiore all’occhiello dell’Italia.
Questo potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Certo, la partecipazione alle sagre ha dei costi – non solo di affitto della postazione, ma anche della produzione e del trasporto delle merci nonché delle persone che dovranno stare sul luogo praticamente h24 – però è un investimento che nella gran parte dei casi ha un rientro notevole.
Del resto, di solito, le aziende che partecipano alle sagre e alle fiere non si occupano neppure di pubblicizzare l’evento perché a farlo saranno gli stessi organizzatori e il Comune. Quindi, si risparmia anche da questo punto di vista. Avendo, inoltre, l’occasione di allargare il proprio mercato a persone che fino a ora non sapevano dell’esistenza dell’azienda.
Provare a convertire tutto in maniera ‘green’ senza intaccare il lavoro
Il ‘green’ è un aspetto importante, non solo dal punto di vista del marketing. Tutto lascia intendere che in un futuro più o meno prossimo possano esserci delle nuove normative più rigide per quanto riguarda l’ambiente.
L’ideale, in casi come questi, sarebbe muoversi per tempo senza, però, intaccare le modalità di lavoro che hanno reso vigneti (e vino) italiano diffusi in tutto il mondo. Non è un qualcosa che si ha l’indomani, ovviamente. Quindi, attivarsi già da adesso vuol dire guadagnare tempo e soldi sulla concorrenza.
Avviare strategie di fidelizzazione
Molte aziende vinicole, soprattutto quelle più piccole, si limitano a produrre dei volantini o delle brochure da consegnare a chi capita. Oggi, però, il mondo va verso un’altra direzione considerando che si fa tutto on line.
La presenza sul web è assolutamente fondamentale perché da qui si possono avviare delle strategie di fidelizzazione ad hoc. Perché, con il web, si può avere l’analisi in tempo reale delle persone che si sono raggiunti, se e quanto hanno speso sul sito, l’età, il genere e altri aspetti che possono essere importanti.
Tradizione e innovazione devono andare di pari passo. Per essere competitivi in un settore e in un mondo che, forse, cambia troppo velocemente.