Il settore del sex working in Italia ha una notevole portata economica e si stima che ogni anno vengano movimentati quasi 5 miliardi di euro grazie all’incontro tra domanda da parte dei clienti e l’offerta da parte dei professionisti e delle professioniste del settore.

Tuttavia, a differenza di altri Paesi europei come Germania ed Olanda, il Governo italiano non ha mai regolamentato la pratica. Ciò ha portato ad una mancanza di trasparenza e sicurezza per chi si dedica a questa professione.

L’avvento del web ha aperto molteplici canali commerciali per avere incontri a pagamento in modo molto semplice, senza bisogno di conoscenze o passaparola.

Attualmente esistono numerosi siti web che consentono ai professionisti del settore di pubblicare annunci di incontri e sponsorizzarli, raggiungendo un vasto pubblico in pochi click. Attraverso questi portali, gli utenti possono facilmente consultare gli annunci, scegliere la persona di maggior interesse e contattarla per un appuntamento, il tutto dal proprio smartphone. Per avere un’idea di come funzionano questi siti, si potrebbe esplorare il portale torinoerotica.com, dove si possono trovare numerosi annunci di incontri con sex worker, escort e accompagnatrici professioniste.

Tali siti web sono perfettamente legali, in quanto le persone pagano per pubblicare i propri annunci e offrono solamente un servizio di contatto. Il problema principale resta lo scambio di denaro che avviene di persona tra cliente e fornitore, che non può essere tracciato e non è mai stato regolamentato in Italia fino a questo momento.

Gli effetti della mancanza di regolamentazione

Nel mondo degli incontri fisici con professioniste del settore la mancanza di una regolamentazione risulta evidente.

Non vi è alcun sistema di pagamento tracciabile, ciò che comporta un mercato sommerso, senza tassazione o ritenute alla fonte.

Le accompagnatrici professioniste non sono in grado di dichiarare il reddito effettivo e non possono accedere ai benefici dei liberi professionisti, come contribuzioni con fine pensionistico, a differenza di quanto accade in altri Paesi.

I dati raccolti dalle professioniste del settore (che sono stimate nel numero di oltre 100.000 tra lavoratori e lavoratrici in Italia) indicano che la gran parte dei clienti è composta da giovani tra i 18 e i 25 anni, nonostante la percezione comune sia quella di una clientela di età superiore.

Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i giovani di oggi scoprono la sessualità in modo differente rispetto alle generazioni precedenti, attraverso canali come video espliciti o social media che offrono contenuti di ogni genere (vedasi Onlyfans).

Di conseguenza sempre più giovani decidono di rivolgersi alle accompagnatrici professioniste per realizzare le fantasie che hanno maturato grazie a tali canali.

Questi dati potrebbero sorprendere coloro che non sono avvezzi all’argomento, ma la regolamentazione potrebbe essere la soluzione giusta da adottare per prevenire ulteriori problemi.

Immaginando il numero di lavoratori e l’introito di 5 miliardi dichiarato in precedenza lo Stato italiano potrebbe avere in questo senso numerosi benefici: dall’ingresso di tributi aggiuntivi alla possibilità di creare una nuova categoria legalizzata di professionisti che darebbe anche vita alla nascita di strutture regolari che potrebbero offrire posti di lavoro nel settore dell’ospitalità e dei servizi.

Di Editore